lunedì 14 settembre 2009

Veille entre les murs

«immergila in acqua, lascia che anneghi»


per una volta lo spoglio del buio

è soltanto un ricalco alla coazione,

un apparente migrare ai confini

dei desideri: sopra, la reazione

che chiude insieme le cose e i bambini,

lucertole alla ricerca dei passi…


fermateli al limite della veglia

tra mani che deflettono; scostate

le semantiche dei luoghi, sorprese

a zampillare per le vie affollate

(ché gli oggi sono dita da lasciare,

una stretta ossuta, un torcersi d’arti

al riparo dai nugoli di bare:


se l’attimo è infinita processione,

ogni tempo rettile un memoriale

compilato di traverso, un programma

per non muoversi al cambio di canale,

cosa troverò alle pause, gradini

o l’attesa di un sudore dei tempi,

la smania di vederti come ieri?)


fermateci al limite della veglia

tra mani che deflettono i pensieri

o nelle bocche delle nostre madri,

acclusi nelle fessure, apparenti

processioni al migrare dei confini


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