lunedì 21 settembre 2009

Fenomenologia di Nayuta, ovvero un discorso intorno alle ceneri di Eichmann

Hai mai pensato a quanto sarebbe bello innamorarsi?
Ad essere sincera, io ci ho pensato svariate volte.

Nayuta

E voi, signori, ci avete mai pensato? Onestamente, noi no. Noi siamo della scuola del suonatore Jones. Torniamo dal ristorante messicano, noi, con cinquanta carte di meno nel portafogli e diverse porcate all'attivo. Senza dimenticare l'ipotetica proboscide del formichiere, che è, insomma, roba da assessore di collegio, per come ce ne racconta Gogol. Noi non siamo amati, e non ci pensiamo. Anche se ci pensassimo, ne scriveremmo male. Siamo piuttosto brutti. Malati e cattivi. La nostra stanzetta, le nostre aspirine, conciliano il sonno. Ci fa male lo stomaco. Siamo anche meno intelligenti di Umberto Eco. Non siamo nemmeno di sinistra. Siamo di destra. Estrema. Una sola moltitudine di falliti, io.

Nayuta è una fangirl. Una fangirl di sè stessa. Ci sono le fangirl di Licia Troisi, ci sono le fangirl di Nayuta. Una: lei. Stessa faccia, stessa razza. Noi vorremmo che Nayuta non fosse mai esistita. Ci rattrista. Crediamo che faccia male al mondo, ai pokèmon di Manuel, al pak dei mobili, a mr. Fudge. Chiudiamo gli occhi, li riapriamo, ma Nayuta è ancora lì. Un sasso, fact fact fact . Finiamo di leggere il Mago di Oz - dimenticando a chi lo leggevamo, un tempo: chiediamo di tornare a casa, ma Nayuta è lì, ci precede. Sbarra l'ingresso, ci inibisce lo spazio, il nostro metro cubo d'aria.

Cerco un paese innocente

Nayuta è peggiore di Eichmann. Eichmann veglia su un dominio, quello del numero, che non è umano. Eichmann è cortese, urbano, resta al suo posto. Non è felice, Eichmann è un fermacarte. Mai scritto nulla, Eichmann. Formalina, una creatura di formalina. È un agente dell'immortalità: per diminuzione, afasia borgesiana, tassidermia. Non ha mai ucciso nessuno. La nostra epoca, signori, ha perso il senso del sacrilego. La nostra epoca è inebriata dal numero, conta le teste. Confonde l'ostia col corpo, priva com'è del segreto fermento della transustanziazione. Nayuta pretende vita, la consuma, impone all'ordine delle cose una traslazione brutale, un'evoluzione accelerata e schizofrenica: dalla cellula all'amore, dal primate a Shakespeare. Così che non si distingua più l'uno dall'altro, così che si debba bruciare la città appestata. Terrorismo dell'inclusività, sessantottismo cosmico. Di fronte a Nayuta, l'unica reazione possibile è lo straniamento dell'agnizione stentata, uncanny valley . In lei compare il marchio mefistofelico di ciò che rivendica l'umano, grida per esserlo, sanguina e piange, ma non lo è. Minotauri e cinoscefali, figli del demonio. Preghiamo Dio perché ci liberi da Nayuta, togliendola dal mondo. Quanto a voi, signori:

Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi alzandovi;
ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.

6 commenti:

  1. Aggiungo che Nayuta è la mia ragazza, come il proprietario del ristorante messicano, del resto.

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  2. Non dimentichiamo Pierpazzo e Rafiky, però. Un harem.

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  3. commovente e, sopratutto, veritiero. mi sembra evidente che lei, sire, abbia studiato all'università di locri dove insegna il dott. semaforo... o erro?

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  4. Nayuta cerca disperatamente di scalare quelli che sono i punti più alti delle capacità umane che sole possono dare senso aall'esistenza. Ma quando si erge visibile sopra di essi, come i piccioni sui monumenti, finisce sistematicamente per cagarglici sopra.

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  5. Nayuta è davvero un sunto brutale del presente, un grottesco scimmiottamento che imbarazza ogni elica del nostro DNA, così atrocemente prossimo al suo, e la fa rattrappire su se stessa, attorcigliarsi scompostamente e piangere nell'angolo di una stanza buia.
    Potremmo fingere di esserne superiori, farci ponti di un'umanità nuova, migliore, estinta. Oppure possiamo riscoprirci lemuri, e sgranare i nostri occhiacci da proscimmie mentre sgranocchiamo grilli, mimetizzandoci tra le chiome di platani senza preservativo.
    Qualcuno di noi studierà Jurisprudence, qualcuno Informatics under Science, forse non scamperemo allo zio Tom... ma rivoltati come guanti, applaudiremo Nayuta, giudicheremo "pretty good" la sua esibizione di fallimento preconfezionato e torneremo a cucinare pasta scotta (come sempre).

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