mercoledì 16 settembre 2009

I gechi nel cranio

Un giorno, PierCarl si svegliò, e, dopo aver salutato sua nonna, apprese che i cereali marroni erano finiti. Questo era indubbiamente un peccato, dato che a PierCarl piacevano esclusivamente i cereali marroni, e non quelli gialli. PierCarl, suo malgrado, fece colazione con i cereali gialli, e, preso il suo zainetto, andò alla fermata dell'autobus, per andare a scuola. Arrivato l'autobus, PierCarl si rattristì improvvisamente, vedendo che al suo interno lo aspettavano dei ragazzi grandi e muscolosi, che si divertivano rubandogli la merenda, scrivendo sulla sua gomma preferita, e picchiandolo con dei grossi bastoni nascosti sotto i sedili dell'autobus.
PierCarl, allegro, arrivò a scuola, dove incontrò i suoi migliori amici, che lo salutarono affettuosamente. Però, PierCarl vide che al banco davanti al suo, era seduto Giorgio, un ragazzo che a PierCarl stava molto antipatico, perchè andava molto d'accordo con Sansòne, la ragazza di cui PierCarl era innamorato. Sansòne, o, come la chiamavano gli amichetti, Sànsone, però,
era a sua volta innamorata di PierCarl, e sperava solo che lui la notasse. PierCarl seguì con grande attenzione la lezione di geografia, però quel giorno c'era solo matematica. Allora la maestra, molto arrabbiata, pose una domanda a PierCarl, ma erano ormai due secoli che il calamaro gigante magnetico non si allontanava dalla sua tana negli abissi marini.
PierCarl era molto interessato alla questione, per cui andò a chiedergli il motivo di tutto questo. Nonostante i buoni propositi di PierCarl, il calamaro gigante magnetico era restio a rispondere, in quanto viveva sott'acqua, e d'altronde i calamari giganti magnetici non sono muniti di branchie nè di pinne dorsali. Bastarono comunque pochi bicchieri di farina di riso a far cantare il calamaro gigante magnetico, che disse di essere intrappolato, per motivi sconosciuti a lui stesso, in una posizione verticale. PierCarl, essendo molto intelligente, capì che era per via del suo rimorso nei confronti di sua sorella, che egli stesso aveva ucciso, molti anni dopo, che era trattenuto in quel luogo, e in quel tempo. Il calamaro gigante magnetico, ringraziato il suo nuovo amico, potè passare ad una posizione diagonale, e provò, felice, ad emergere dal vulcano, ma proprio in quel momento...! E così la squadra vinse il campionato grazie a PierCarl. PierCarl si era allenato
duramente per la sua causa, andando tutte le notti per svariate ore nel parco, che era a quell'ora pericoloso, vista la gente che ci girava, fra cui c'era anche un ragazzo, di nome Sam, che andava sempre in giro indossando un buffo cappello, il quale divertiva molto PierCarl, nonostante il fisico del ragazzo, che andava tutti i giorni in palestra ad allenarsi, facendo degli esercizi che erano molto complessi e difficili, non che PierCarl non avesse provato, essendo stata sua nonna a chiederglielo, e, diciamocelo, PierCarl era molto affezionato alla sua nonna, che, sin dall'infanzia di PierCarl aveva sostituito la madre di PierCarl, che nessuno conobbe mai, e, essendo tutti gli altri genitori, zii, e nonni paterni morti, dovette prendersi lei cura di Piercarl, nella sua piccola casetta di montagna, dove viveva da sola, vivendo solo dei frutti del suo vigneto, e della pelliccia di alcune volpi che passano per i boschi giù in città, dove lei non andava quasi mai, se non per procurarsi la pelliccia delle volpi, di cui viveva, e che, onestamente, non era mai andata a genio a PierCarl,
il quale si cibava per lo più di quello che poteva comprare con i soldi che gli davano i suoi amici, ovvero tozzi di pane e alcuni mucchietti di sabbia, ma proprio in quel momento...! E, con questo, il maniaco era ormai dietro la porta, mentre PierCarl stava sudando impaurito, nascosto sopra al divano. Ma del resto, PierCarl non aveva mai amato come prima, e si baciò.
Quello che questa breve storia ci insegna, è che l'amore risolve tutti i problemi, e che con la forza dell'amicizia possiamo superare ogni ostacolo.

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