lunedì 8 febbraio 2010

la presa

(di passo in passo, per la traccia
che possiedo, al fiato morto
di ogni strada detta, o cercata)

... e a cercare mi ripeto fin dove
il segno si interrompe, perché io
finisco se finiscono le orme,
le ombre in cui si allargano le vie;

proseguo a palmi su di te basta
che mi credi ma non chiedermi
di quelle nebbie più avanti o se
un gioco come il tempo basti
davvero al peso di un distacco

facciamo presto stasera, che sia
fra sterno e sterno di un dolore
alla radice del battere, e il calcare
delle cose in convulsione, o la stretta
distratta al battito di sempre, il vero
al vero che mi hai detto di cercare

cosa il respiro se non viscera
cosa riluce se non di beatitudine
ridata è un niente a finire
in una terra che ci sposta via

benedicimi di te se puoi:
dalle ossa alle ossa si è solo mani
di mani a mancare
l'ultima presa,
un oscillare, occhi ed occhi
a ritenere il vuoto, alla caduta


Nessun commento:

Posta un commento