venerdì 21 maggio 2010

Forza Bayer(n)

Perché non è senza difetto agli ingressi, alle acque rimosse
che il siero inocula non la cura ma la terapia, i diversi
momenti, la somministrazione, i prima dopo i pasti – a settentrione
degli altari, la mano sulla testa e nei lavacri
pondera il dosaggio, la sospensione orale
resa al fuoco, ai granuli che avvolgono nel mucchio
i sorsi e il fiato. La posologia depone
la tonsura, butta calce alle spose, al bestiame minuto
dei farmaci da banco, da una sola devozione e lo schieramento
delle compresse minaccia da uno scompartimento, da un vetro
quanti tra noi
non mangino del sangue alle oblazioni incapsulate
ai propri memoriali, perché non agitino i veli
in sinergia alle inavvertenze, alle fessure – queste, espanse
sugli enzimi e non c'è pace
finché resta il veicolo, il bicchiere stravolto

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