Il led del videoregistratore, questa notte,
mi è sembrato un fantasma. Ora dinosauri a fascicoli
e miniature della X Fretensis – mai dipinte,
nonostante i buoni propositi – sono un invito transitorio
per le anime dei salvati. Ed è un miracolo
che le coperte fino al mento separino
i vivi e i morti - dove altrimenti le mani i piedi
nudi crescerebbero in numero – poi non basterebbe
la stanza.
Tutti abbiamo un materasso, e temiamo
si perda - tra colossi di scaglie e amianto
- nell'epopea scalza
delle orme - temiamo
soprattutto il freddo - come tutte le cose
nella clemenza del rifugio.
Vi dirò del sonno
che è una resina mesozoica
e la resa dei mobili, squamata - poi altro – un canale
della trachea, o una varietà
dell'estinzione.
Probabilmente, la fine di un'era geologica
- la processione di bestie enormi e tristi
e lente – i nostri unici amici – retrivi
e senza più un artiglio.
Dei dinosauri ricordiamo i volti di gorgone,
le corazze intatte - le mandrie curve
nel passaggio della fine. Da allora
sono racchiusi, tutti, in gemme d'ambra
- e capita tornino, soli tra i giganti
per far vacillare gli assi, e la terra.
(Un dinosauro è sempre il rovescio
di una testuggine, il terrore straordinario
che accresce i mansueti)
Le loro code di iguana
frustavano l'aria - ma così immense -
perchè la morte potesse, un giorno
trovarli ovunque.
Così il mercurio nel suo grado - le placche
blindate - e il giorno avanza
tra le pietre e la sabbia
e la mistica manichea, anche - negli spazi liberi
dove i nomi cedono per un pasto
e un passo di rettile sfonda
il torace delle ore.
giovedì 27 agosto 2009
Lettera sull'estinzione dei dinosauri
Etichette:
balene,
creature,
dinosauri,
morti,
noluntas_etc,
pipistrelli
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
bello il parallelismo gemme d'ambra - pokéball
RispondiEliminaChe gli animali enormi siano gli unici sensati, al mondo, è cosa che sappiamo bene. Tra di essi vi sono gli insetti e i dinosauri, e le balene, così sconfinate che nessuno può dirle di averne vista una dall'inizio alla fine. Così, loro eterni e noi, invece, per nulla. Manuel, infine, è uno che sa scrivere.
RispondiElimina