mercoledì 17 giugno 2009

post-it

Colgo un fiore di Leonida, epigrammatista, terzo secolo a.C. o giù di lì, traduzione di S. Quasimodo

Infinito fu il tempo, uomo, prima
che tu venissi alla luce, e infinito
sarà quello dell'ade. E quale parte
di vita qui ti spetta, se non quanto
un punto, o se c'è, qualcosa più piccola
d'un punto? Così breve la tua vita
e chiusa, e poi non solo non è lieta,
ma assai più triste dell'odiosa morte.
Con una simile struttura d'ossa,
tenti di sollevarti fra le nubi
nell'aria!Tu vedi,uomo,come tutto
è vano: all'estremo del filo, già
c'è un verme sulla trama non tessuta
dalla spola. Il tuo scheletro è più tetro
di quello di un ragno. Ma tu, che giorno
dopo giorno cerchi in te stesso, vivi
con lievi pensieri e ricorda solo
di che paglia sei fatto.

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