venerdì 30 luglio 2010

Il cavallo estetico e la scoperta della roulette russa

Inflazione galoppante:
(...) In una situazione di inflazione galoppante la moneta è trattenuta dai soggetti per periodi non superiori a quelli necessari per gli acquisti giornalieri, e ciò provoca un vertiginoso aumento della velocità di circolazione del denaro che, a sua volta, causa un nuovo aumento dei prezzi.(...)


Anni fa sul nostro pianeta viveva anche un altro animale leggendario, oltre le grandi bestie alate delle vette e dei grandi vulcani innevati. C'è da dire che questo animale era leggendario, si, ma in ritardo; nel senso che anzichè stabilirsi sulle grandi penisole ricoperte dall'era glaciale (che a sua volta è un tempo ricoperto di ghiaccio), questo esemplare unico e schivo aveva caratteri molto più urbani: una creatura di mondo. Non sapeva fare a meno della cravatta, per esempio, delle palme d'oro di Niece e dei casinò.
Generalmente si stabilisce che il cavallo estetico si sia estinto solo pochi anni fa.
La cosa andò più o meno così:

Il cavallo estetico tende generalmente a mantenere il passo e la sinistra, anzi, pende proprio a sinistra, e cammina sulle orecchie, benchè in lui prevalgano decisamente gli zoccoli sul numero dei nasi. Quando qualcuno si confonde nel momento in cui arriva un carro trainato, rischiando di essere investito, al mio paese si dice che "ha tante zampe da non sentirne il rumore". Tale proverbio si riferisce proprio all'andatura vorticante del cavallo estetico, la quale fa sì che sia talmente disattento da sembrare sordo.
I cerchi nel grano sono le orme del cavallo estetico: le sue orecchie sono lunghe quasi come quelle dei conigli, perchè in fondo è un po' vile (infatti ha la coda di paglia, anche se non sta bene l'espressione), però non sono orecchie di coniglio, sono di cavallo, ma tirate fin all'inverosimile ed utilizzate a mo di elica. La sostanza è sempre la stessa. In fondo potete immaginare il cavallo estetico come un tema stirato due o tre volte fino alla lunghezza della quarta colonna.
Se vi passa davanti e non lo salutate potete stare tranquilli che la vostra distrazione non sarà punita per due ragioni: il cavallo ritorna sempre negli stessi luoghi, inoltre gli gira continuamente la testa, quindi il vostro cenno sarà facilmente scambiato con quello di qualsiasi altro possibile o impossibile.
Questo perchè il cavallo estetico è in larga misura un indifferente abitatore di circoli d'aria. E mangiatore di vento.
Un giorno arrivò per il cavallo estetico il momento di trovarsi una casa, dacchè il freddo cominciava ad intorpidire tutta la sua coda d'oro. Consapevole delle propria conoscenza del mondo metropolitano, decise per il momento di provvedere personalmente, rifiutando l'aiuto degli amici.
Gira una casa e girane un'altra, il cavallo estetico rimaneva sempre scontento in qualche cosa: un abbaino che sembra un naso storto, una finestra troppo lontana dal lago, qualche nido di troppo sotto il porticato fiorito.
Alla sera faceva molto freddo, ma ancora nessun rifugio, quindi il cavallo estetico stabilì di adagiarsi per riposare alla prima finestra illuminata. Sembrava tutto chiuso, era tardi.
Fu allora che girando a zonzo per la città, il cavallo estetico venne per la prima volta in contatto con un casinò.
Appena entrato attirarono subito la sua attenzione certe ruote variopinte dall'aspetto vagamente matematico che giravano per la grande gioia di molti. C'era anche una pallina, che piroettava da una cifra all'altra con grande precisione e professionalità.
-Una casa! Una casa trottola!- Bastò un secondo al cavallo estetico, subito si informò sul nome di quella cosa. Chiedeva: -come si chiama quella?-
-Oh, ma si chiama roulette-
-Ed è libera?-
-In che senso- sospirava il vecchio scommettitore con le palpebre venose -in che senso è libera?-
Il cavallo estetico è un tipo di poche parole, ma di grande fiducia recettiva. -In fin dei conti-, si disse, - io la vedo senza inquilino, da molto. Dunque sarà disabitata.-
Ora bisogna sapere che il cavallo estetico non supera in altezza un gattino di qualche anno, per questo ha perpetuamente una visione distorta delle cose. Par contre le vede tutte senza fine.
In virtù della sua minuta statura, si lanciò a capofitto nella roulette. Da lì ebbe inizio tutta la sua errante felicità: il cavallo estetico girava, in mondo girava, la gente rideva alla sua vista, o lo osservava estremamente interessata fino a quando non si fermava per ringraziare. Allora c'era sempre uno che lo acclamava a gran voce.
Il cavallo estetico era molto contento perchè aveva una casa che girava e anche lui girava, anche se non sapeva molte cose. Intanto i suoi ammiratori crescevano, a dismisura, oramai riempivano tutta la stanza e tutte le altre ruote, tranne la sua, erano state rimosse o spostate.
Presto anche il cavallo estetico fu rimosso e spostato nei più famosi casinò del mondo. Andò a Nizza, a Montecarlo a Las Vegas. La gente pagava per vederlo, lui si sentiva unico (ed in effetti lo era, ma questo è tra le cose che non sapeva).
Corse quasi su tutte le roulette del mondo, anzi, lo avrebbe fatto davvero, avrebbe davvero corso su tutte le roulette del mondo se un giorno non avesse preso quella sbagliata.
Era capitato nel bel mezzo di una roulette russa.

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