lunedì 18 luglio 2011

Pruriti

«Smetti di grattarti.» chiese Pidoque. Ma Prurin, che si grattava il capo, rispose: «Mi spiace, non posso farne a meno». Pidoque smise di bere il caffè e si alzò dal divano.

«Visto che non vuoi piantarla – disse – vengo io a grattarti.» e si avvicinò a Prurin che si grattava seduto al tavolo. Davanti a lui, in un piatto, stavano due mele tagliate e un uovo fritto.

Pidoque guardò la testa di Prurin che si grattava ma non vide nulla. Era difficile notarlo, Prurin era scuro di capelli e li portava lunghi e disordinati, ma lì dove avrebbe dovuto essere la testa non stava invece nulla. Al suo posto c'era un profondo buio. Pidoque se ne accorse perché era parrucchiere. Guardò meglio e vide che nel buio due paia di piccoli occhi gialli lo guardavano, fissi.

Pidoque rimase turbato e tornò a sedersi. Ma, anche lì, qualcuno gli aveva portato via il caffè.

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