venerdì 3 settembre 2010

Voglio fare la velina- Ballata della pallottola potabile

odio per la bellezza:
Hi, Barbie . . .Hi, Kan . . .
Do youwanna go for a ride ?
Sure,Ken. . .Jump in !
(Sung)I'm a Barbie girl, in a Barbie world,
Life in plastic, it's fantastic.
You can brush my hair, undress me everywhere,
Imagination, life is your creation.


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Una riproduzione delle illustrazioni di Takeshi Obata, a partire dalla copertina. Dalla prima all'ultima, credo meriterebbe tutto di essere rifatto, mentre fuori giocano a calcetto, ed è come oscillare. Potrei di gran lunga continuare a rotolarmi nel letto, mentre il tempo è terribile, il tempo del pendolo appeso alla vetta della montagna magica. Continua il tempo, esso tempo, ad inclinare le vette. Per non sentire il rumore delle pietre di Sisifo, che urlano la loro stanchezza alla valle: DISEGNATE.
Sfugge l'anima e Galatea, che dire, ti capisco. Ingrata, pallida e scorta ti scorticano i pensieri della penna, ancora innanzi al tempo (scappa!). Tempo matto, io credo che non fosse proprio da bersi. Ma quantunque, DISEGNATE. E non state a piangere innanzi case rotte, vi porgono fazzoletti (o peggio ancora la camicia). Questo scandalo lo dovrete pur sempre caricare sulle vostre spalle das schwerste Gewicht, mani di morto da sotto la tomba ci credono eterni, che ci arraffino le caviglie come quel famoso spazio, infinito intervallo nei nostri pensieri: ancora il tempo.
Prima regola: guardarsi alle caviglie->non si è mai certi di non essere il primo degli immortali.
Un uomo morto non è un uomo, dimentica la carne animata dalla fine e scivola, scivola proprio ai nostri piedi, e chiede il continuum. Perchè evidentemente ha dimenticato anche (com'è) la vita. Qui giace il sepolcro di Mnemonide..

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"E' tutto finito, è tutto finito!" Et in infinitum, proprio una bella illustrazione (sta sul retro di un libro carino), ma il quadrato nero centrale mi sembrava troppo indulgente. O comunque troppo generale. La tragedia è particolare, è una ritirata della luce. Questo nulla di cui pretendiamo avidamente i mozziconi, gli scarti inerti di pensieri fitti e ripidi, ci chiede un solo punto; bussa alla nostra porta ed a palme aperte vuole il nostro atomo opaco del male. Ci somministriamo la morte. Che con l'argomento del sorite un giorno ci beffa e d'un tratto l'Acheronte si prende tutte le nostre carte.
Beato 2010! Beata tecnologia! (Viva il corso programmatori! kkk)
Non ci sarà un altro pietoso espediente per altri Promessi Sposi (stanno scomparendo anche i promessi sposi). Facciamo iniziare la storia da quella prima memoria che si lasciava profanare dal segno, dalla scrittura, si, perchè "è rimasta". Quindi finiamola qui, una tastiera per rispondere ai famosi interrogativi di Condorcet: no, No, NO. Nessuno frugherà nei nostri cassetti ritrovandovi ciò che per gli ingenui è la celeste dote negli umani. Tutto questo che ora scivola, scivolando passa ancora più sotto che la parola, si confonde con il brusio del pubblico di Forum e diversamente dai disegni sulle caverne, con il magico tocco di un programmatore brufoloso torna al nulla. et in infinitum
Leggere fa male agli occhi, per altro. Smettete di leggere.
Poi guarda se devo ritrovarmi in una stazione troppo grande e mangiarmi le mani per la "trasparenza dell'organismo", quando dovrei disegnare, quando dovrei solo e soltanto disegnare, cristiani e decostruzionisti, DISEGNATE, con il decadentismo nel G-pen esattamente come tutti gi altri. Come tutti, oh Dio concedimi la mediocrità!
E invece io ho il tempo! L'urgenza e il tempo, nemmeno un'animella piccina così. Solo corpo, nel tempo, e con l'urgenza di essere. Come se non sapessi, si, proprio come l'ultimo degli imbecilli devo caricarmi appresso l'ombra infame di un essere umano. Kierkegaard in mezzo alla stanza che diceva "io voglio" era pazientemente ascoltato dal mefistofele nascosto tra i libri. Lui aveva un'anima. Io no.
Basta, la verità è che l'importante è saper disegnare Lelouch alla perfezione. Colorare come le clamp aiutandosi anche con quel che basta dell'autrice di Sayuki, per quanto riguarda le pieghe del vestiario. Conta solo DISEGNARE. et in infinitum-
(mi hanno sparato il tempo. e l'ho bevuto.)

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