lunedì 17 gennaio 2011

Synephebi

Un pittore può non sapere cosa non vuole. Ma guai se vuole sapere cosa vuole! Un pittore è perduto se trova sè stesso.
Max Ernst


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Detective Pennington era un pinguino e una lente d'ingrandimento che si facevano compagnia.
Così come aveva rotto lo scheletro della vita, Pennington dedicò il resto della sua lenta morte di pinguino alla lotta contro il crimine.
Il sogno di Pennington era risolvere il Caso (che come tutti sanno è amico di Schopenhauer e nemico del cielo).

Il giorno dopo quello in cui sognò, per Caso qualcuno uccise una nuvola. E Pennington si dette all'indagine, che era un'indagine retrograda, perchè Pennington camminava all'indietro come i gamberi.

Dal grande lago partivano molte piste e altrettanti scivoli e, benchè Pennington, camminando all'indietro, le vedesse terminare anzichè partire, esso scelse comunque di partire da quella più promettente: il mare. Il mare, si, perchè il mare è sempre stato invidioso del cielo.
Tuttavia stavolta il suo latitante pareva non avere abbastanza belle le pinne per imprimersi nei pettegolezzi delle maree. Nel mentre che l'alacre pinguino si dava da fare con la sua lente d'ingrandimento, l'assassino uccise un'altra nuvola.
Allora il Popolo delle Nuvole riversò sul Polo Sud una micidiale ed incessante nevicata.
Tutti i pinguini emigrarono via. Rimase solo Pennington, quindi un cappellino da Sherlock Holmes, una lente e un colpevole sconosciuto.
-Se non è l'acqua, sarà il ghiaccio-
Il detective Pennington si avviò dunque sulla sua pista, senza perdere mai di vista le impronte che gli camminavano davanti agli occhi. E le impronte dirigevano verso il centro del continente.
E nessuno lo rivide più.

Passò più di una volta sullo stesso lago: per ogni orma Pennington faceva un passo, ma più andava avanti (quindi indietro), più si convinceva che la misura del passo è l'infinito.
Pennington sapeva di aver scelto la pista giusta; però Pennington non sapeva che lo erano tutte, perchè tutti i pinguini hanno le stesse zampe.
Quello che ha visto il grande lago sono cinque becchi di Pennington rivolti verso il cielo, quindi verso la neve, che è cielo sbriciolato (i pinguini, infatti, si riconoscono dal becco).
Molto tempo dopo, stanco ed affaticato, benchè non sapesse chi fosse l'assassino, ora sapeva che era sicuramente un pinguino -perchè è troppo diabolico per essere un altro animale e perchè lascia impronte da pinguino-
Era molto stanco, appunto: si sedette a terra ed accese un sigaro. Ma, aimè, era il Sigaro della Lucidità.
Pennington guardò le sue zampe, e poi le (sue) orme. E un pinguino e una lente d'ingrandimento compresero che le prime appartenevano alle seconde.
Per la vergogna Pennington si intirizzì. La neve ne fece un cubetto di ghiaccio.
E di nuovo non se ne seppe più nulla.

Il latitante, sentendosi finalmente libero di portare il vento ovunque volesse, ad una ad una, poco alla volta sterminò tutte le nuvole. Passati mille anni, al mondo non esistevano più nuvole.
Tra l'alto deserto azzurro e il basso deserto verde, precisamente attorno a Pennington, il sole a picco iniziò a sciogliere il ghiaccio.
-Se non è il ghiaccio, sarà l'acqua-
si disse il pinguino, che cominciava a pensare. Dopo si scongelò anche la lente, e allora fu il momento che Pennington pensò:
-Non ci sono pinguini senza ghiaccio. Se non esistono altri pinguini, al mondo c'è solo Pennington-
Ma la lente non si era ancora scongelata del tutto! Mancava ancora il detective. Dopo un poco arrivò il detective Pennington che doveva chiudere il suo caso, perchè se il Caso non si chiude entrano gli spifferi.
-Bisogna chiudere il Caso! ci vuole un colpevole-
Chiamò i pesci, tuttavi i pesci non gli risposero perchè non capivano la sua lingua, poi cercò gli uccelli, ma il fuorilegge li aveva messi tutti controsole.
-Se c'è solo Pennington, il colpevole è Pennington.-
Sul becco gli schioccò il guizzo della soddisfazione. E ripensò alle orme.
-il colpevole sono io! allora non mi ero sbagliato. Ti ho sconfitto genio del crimine. E ora..al fresco!-
Ma fortunatamente Pennington al fresco c'era di già, ed adesso con più bramosia di prima, non desiderava altro che essere scagionato dal suo cubetto di ghiaccio.
E però stavolta davvero non si rivide mai più: d'altronde senza ghiaccio, non ci sono pinguini.

1 commento:

  1. 10% sulla scala delle probabilità21 gennaio 2011 alle ore 18:05

    Ciò che accade quando non si ha misura di se stessi, quando l'apparenza sopravviene, può accadere che le zampette di un numero N di buffi animaletti pelosi smettano di muoversi per via della grande sorpresa.

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